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Cuccioli
Soprattutto negli allevamenti amatoriali, dove i gatti vengono cresciuti in appartamento, quando un gatto, per mille e più ragioni, termina la sua carriera espositiva o non rientra più nel programma di selezione stabilito, di solito viene dato in affidamento ad una famiglia che ne faccia richiesta e che lo voglia accudire.
La prassi vuole che il micio o la micia vengano sterilizzati e affidati a delle famiglie compatibili con il loro carattere e con il loro stile di vita. Alcuni allevatori regalano i loro adulti sterilizzati, altri chiedono una cifra simbolica per il riaffido del micio. Io personalmente tengo, prima di tutto, a trovare la famiglia perfetta per QUEL dato micio, tutto il resto è secondario.
Questa pratica di riaffidare gli adulti può dar luogo a critiche e pregiudizi pesanti: chi non ha mai allevato in vita sua, ha la tendenza ad accusare l’allevatore di non amare i suoi gatti e di sfruttarli, abbandonandoli quando non ne ha più bisogno. Non posso negare che nel mondo dell’allevamento esistono anche molti personaggi senza scrupoli che puntano unicamente a “sbarazzarsi” del gatto ormai “inutile” , tuttavia è importante comprendere questa prassi senza fare di tutta l’erba un fascio. Infatti, la prima e più importante cosa da tenere presente è che il ruolo dell’allevatore e il motivo per cui alleva non è “collezionare” gatti (pratica insana che crea dolore e disagio agli animali non rispettati come esseri viventi, avere 20 trovatelli in un mini-appartamento non è sempre dare loro una vita decorosa) ma operare la selezione degli esemplari più idonei a portare avanti la razza. Ma fare selezione significa contribuire al mantenimento del pool genetico che determina una razza in modo costruttivo e non producendo cuccioli figli sempre degli stessi genitori, questo si chiamerebbe unicamente far cuccioli per piacere personale e del portafogli. Per abbattere il più possibile il grado di consanguineità tra gli esemplari è necessario che ci sia un “ricambio di sangue” (e quindi di individui) costante all’interno di un allevamento. Viceversa, un gatto per il quale non esiste più un piano di riproduzione è necessario che venga castrato/sterilizzato, come si farebbe per un gatto di casa.
Dando quindi per assodato che è etico per un allevatore dare il giusto ricambio di sangue al suo programma di allevamento, come ci si deve comportare? Se un allevatore tenesse con sé tutti i gatti che sterilizza, avrebbe presto problemi di sovraffollamento, i quali, a loro volta, provocherebbero malessere e stress nei gatti mettendo a rischio la loro stessa igiene e salute. Infatti, una delle cause di stress fisico e psicologico più importante nel gatto è proprio la convivenza forzata con un numero di esemplari troppo elevato: l’idea che ai gatti bastino amore e coccole per vivere bene è un autentico luogo comune. I gatti hanno bisogno anche di ampi spazi, di privacy, di attenzioni esclusive, condizioni impossibili da riprodurre in un luogo affollato di altri conspecifici. E questa problematica è ancor più presente nello sphynx, che non ama rimanere da solo in linea generale, ma ha anche un bisogno di attenzioni superiore agli altri gatti. Uno sphynx che deve dividere il suo “umano” con molti altri gatti spesso è uno sphynx frustrato e che, realmente, tende alla depressione.
È per questo che la scelta di un allevatore di riaffidare gli adulti a famiglie serie in cui i mici possano diventare i veri e incontrastati beniamini di casa, sempre al centro dell’attenzione, è un atto di grande responsabilità da parte dell’allevatore che tiene a mantenere i propri gatti in condizioni psico-fisiche accettabili, oltre che di immane coraggio. Infatti, sempre fermo restando che si possa incappare anche in allevatori poco legati ai propri animali (ahimé la cronaca ce lo racconta spesso), per molti altri rinunciare alla presenza di un micio con cui hanno condiviso parte della vita familiare non è un distacco facile da affrontare. Per noi, ad esempio, separarci da un nostro adulto è la cosa più difficile del mondo, è l’unico motivo per cui, presto o tardi, smetteremo questo viaggio di allevamento. Un gatto è un figlio, e sapere che starà meglio altrove che a casa tua non aiuta comunque a provare meno dolore e a sentirsi meno in colpa.
Per noi, quindi, è FONTAMENTALE che un gatto adulto parta da casa nostra solo se siamo sicuri che andrà a stare meglio di come sta qui, e solo quando ci sentiamo completamente sereni nel farlo. Non abbiamo fretta di riaccasare nessun adulto dandolo alle prime persone che ce lo chiedono, un nostro gatto andrà di qui quando il destino presenterà alla nostra porta la famiglia che fa per lui/lei, e, se invece reputiamo che il tal gatto possa comunque passare una vita migliore a casa nostra, a spartirsi le coccole, ma con noi, quel gatto di qui non se ne andrà mai. Dar via un gatto adulto non è “liberare uno spazio”, è fare una scelta doverosa per la salute dell’allevamento e dei gatti che ci vivono, ciò non toglie però che tutto vada ponderato attentamente caso per caso. Se un gatto sta meglio qui, che altrove, qui rimarrà per sempre.
Se volete quindi diventare dei fortunati genitori di uno dei NOSTRI gatti, dei gatti che hanno condiviso parte della loro vita con noi e che sentiamo parte del nostro cuore, allora contattateci, raccontateci di voi, della vostra famiglia, delle vostre abitudine, del vostro tenore di vita, di altri amici animali, passati e soprattutto presenti… aggiungete quante più informazioni possibili ci possano aiutare a conoscervi, a capire se siete il genitore ideale per quel dato gatto, che è ciò che conta.
Dopo di questo venite in allevamento, visionate personalmente il gatto, osservatelo nel suo ambiente, valutate come vengono tenuti anche gli altri gatti che vivono con noi e scopriamo se nasce un feeling. Per i miei mici adulti, ancor più che per i cuccioli, pretendo di avere un rapporto meraviglioso con i genitori ai quali andranno a migliorare la vita, voglio continue informazioni, e questo richiede del tempo; un buon allevatore non ha mai fretta di sbarazzarsi di un micio. Se volete un gatto a buon mercato e per questo pensate di ripiegare su un adulto, avete sbagliato bersaglio con noi.
Infine, non dimenticate mai che avete accolto in casa un gatto già adulto, un soggetto con una personalità stabile, ben formata ed una storia alle spalle: sappiate rispettarlo, vogliate ascoltarlo e concedetevi il tempo di scoprirlo pian piano, giorno per giorno, in tutte le sue sfaccettature: sarà un viaggio indimenticabile e meraviglioso da percorrere a 6 zampe.