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Salute e varie
E’ vero, acquistare un gatto di razza in un negozio di animali costa molto meno che non rivolgendosi ad un allevatore. Come mai? Innanzitutto, sono rari i negozi di animali che vendono un gatto rilasciando il relativo pedigree. Ma allora, senza il pedigree che ne attesti la stirpe, come si fa a dire che quel gatto è effettivamente un gatto di razza? Nessuno ve lo potrà mai garantire, nè lo potrete mai assumere sulla base di somiglianze fenotipiche (cioè dall’aspetto esteriore), e soprattutto, un pedigree, inteso come pezzo di carta, costa poche decine di euro, perché quindi non darlo? Cosa c’è da nascondere? Che garanzie abbiamo che la genealogia del gatto sia palese e esente da tare genetiche? Ciò che “costa” di un pedigree è la selezione che c’è dietro, sono gli anni di allevamento e di sacrifici che han prodotto quei gatti che si trovano scritti all’interno, e chi fa un buon lavoro ha tutto l’orgoglio a mostrare un pedigree.
Inoltre, per applicare i prezzi che fanno, spesso i negozi importano gatti da anonimi allevamenti dell’Europa dell’Est, in cui queste creature vengono prodotte in batteria, in condizioni igenico-sanitarie precarie e senza alcun controllo sulla loro salute tanto che alcuni di essi non raggiungono l’anno di vita perché stroncati da virus (spesso FIP) e/o malattie ereditarie.
Stranieri o italiani che siano, li si può vedere esposti per giorni e giorni accalcati in una gabbia, spesso malaticci, sporchi all’inverosimile, non vaccinati (pur essendo la vaccinazione un dovere di chi vende animali da compagnia e un diritto di chi li acquista!) e malconci. Tenerli in gabbia che aspetti positivi può avere per il cucciolo? Separarli dalla madre e creare traumi nel momento in cui si forma il carattere di un gattino può essere devastante per il suo futuro, questi gatti spesso portano le conseguenze di questo trattamento per tutta la loro vita.
Un allevatore serio ed onesto non affida i propri cuccioli ad un negozio di animali pur di venderli ma sceglie personalmente le nuove famiglie, cercando di conoscerne i componenti e le condizioni di vita che queste sono in grado di offrire. Questo non è “elitè”, come han detto in molti, ma prendersi la responsabilità delle piccole vite che si è fatto nascere, e assicurarsi che chi li prende li sappia amare, sì, ma che sappia anche cosa comporta avere un gatto del genere, che sconvolgimento della routine sia, e quanti soldi, nell’arco della sua vita, si deve andare a spendere. Un allevatore serio non vende il gattino per “Natale”, ma si ricorda addirittura il nome di ogni piccolo nato nel suo allevamento, che carattere aveva da piccolino, e diventa amico del suo nuovo genitore.
Se un gattino soffre di qualche malformazione o di qualche malattia congenita, l’allevatore serio avvisa da subito la nuova famiglia, fornendogli tutte le informazioni necessarie per garantire il benessere al micio e garantendogli un supporto a vita. Sempre che, addirittura, non decida di tenere il micio con sè. In ogni caso, il micio viene consegnato (almeno) sverminato e vaccinato e con tutti i documenti in regola. E, in qualsiasi caso, un buon allevatore è a disposizione tutta la vita del gattino per consigli ed informazioni, ed anzi, ha piacere a rimanere aggiornato; un petshop spera solo che uscite da quella porta senza rivarcarla per chiedere un recesso.
I commercianti seri, ma che amano gli animali, non vendono nel loro negozio gatti, tenedoli per settimane in gabbia, ma commerciano solo prodotti per animali, e, eventualmente, forniscono ai loro clienti solo il contatto dell’allevatore dove poter comprare il loro compagno, e poter vedere dove è nato e come è stato cresciuto. La tappa intermedia non è d’aiuto a nessuno, in primis al cucciolino.
I nostri cuccioli non sono mai stati e non saranno mai affidati per la vendita a negozianti di animali (petshops).